Il Museo
ll Museo etnografico dell'Istria è un'istitizuine culturale regionale fondata nel 1962. Le attività del Museo etnografico dell'Istria comprendono la raccolta, cura, documentazione, interpretazione e rappresentazione della cultura materiale e immateriale della pennisola istriana. La missione del Museo si riflette nella salvaguardia delle tradizione culturali dell'Istria e nella ricerca dei fenomeni culturali e sociali contemporanei. L'impegno nelle attività educative e la collaborazione con le communità locali costituiscono le basi della nostra pratica museale. Inoltre, questo impegno costituisce le linee per lo sviluppo futuro del Museo, dedicato in primo luogo alle communità locali del territorio.
Il Museo custodisce un patrimonio etnografico di circa 8000 oggetti. Si tratta innanzitutto di tessili, utensili agricoli e oggetti di vita quotidiana nelle zone rurali del Istria. La datazione degli oggetti abbraccia il periodo dalla fine del 19. secolo e l'inizio del 20. secolo: prodotti in ceramica, legno, ferro ed esempi di manifattura tradizionale. Gli oggetti del Museo sono divisi in diverse collezione collezioni museali. Al pianterreno del Castello si trovano la falegnameria e l'officina del fabbro. In quest’ultima si possono vedere la fucina e i vari utensili e oggetti che venivano fabbricati dai fabbri. Al secondo piano si possono visitare la nuova Esposizione permanente del Museo, le nostre mostre temporanee e si può partecipare nei laboratori educativi del Museo.
La storia del Museo
Il Castello medievale di Pisino è ubicato sopra lo strapiombo carsico della Foiba di Pisino. Fu costruito a forma di quadrato irregolare all'interno del quale c'è un grande giardino interno. Viene menzionato per la prima volta in un documento dell'anno 983 in cui Ottone II ne firma l'atto di donazione al Vescovo di Parenzo. Nella meta del XII secolo diventa proprietà di un certo Meihard, poi, alla fine del secolo, entra in possesso dei conti goriziani fino all'anno 1373 quando, con un contratto d'eredità, passa agli Asburgo.
Nella guerra contro Venezia 1508-1516 il palazzo viene fortemente danneggiato, e nel 1533 A. Mosconi ne diventa il padrone. Questo è il periodo in cui vengono svolti i piu grandi lavori di ricostruzione e di miglioramento delle condizioni di abitabilità e difesa. Nell'anno 1639 viene costruita la Cappella di S. Maria Vergine con un altare in legno situato nella nicchia della sala dei cavalieri al secondo piano dell'edificio. Nel 1766 il palazzo viene acquistato dalla famiglia italiana Montecuccoli di Modena che mantiene la proprietà fino al 1945.